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24 aprile 2020

Il Fucile Fotografico, la Cronofotografia, i Futuristi: Étienne-Jules Marey.

Posillipo, primavera del 1882.
Da qualche tempo, ai napoletani residenti nella zona capita spesso di incrociare un insolito turista: è un francese, dall'aria elegante e bonaria, ma dallo strano comportamento. Infatti, porta con se un fucile. Lo si vede imbracciare l'arma, prendere la mira verso dei gabbiani in volo, sembra quasi sul punto di sparare, ma il colpo non parte mai. Il turista ripete questo buffo rituale più volte, quasi sempre nei confronti di uccelli in volo, ma anche volgendo la strana arma verso altri animali o ignari passanti intravisti per caso. I napoletani finiranno col soprannominare questo singolare personaggio "il pazzo di Posillipo".

Giacinto Gigante - Marina di PosillipoGiacinto Gigante - Marina di Posillipo

Étienne-Jules-MareyIn realtà questo signore non è affatto un pazzo. Si chiama Étienne-Jules Marey (1830-1904), è un medico e fisiologo francese di fama internazionale e tra pochi mesi il Parlamento francese voterà una sovvenzione speciale a suo favore di 61.000 franchi da utilizzare per realizzare una Station Physiologique che sia abbastanza grande e attrezzata per i suoi esperimenti e le sue ricerche.
Marey ha da poco acquistato una villa a Posillipo e sta approfittando della splendida luce di Napoli per sperimentare la sua ultima invenzione: il Fucile Fotografico.
Questo dispositivo si presenta come un vero e proprio fucile, con l'obiettivo inserito nella canna, mentre nel calcio è inserito un meccanismo a orologeria che si aziona quando viene premuto il grilletto: Marey col fucile fotograficoanziché sparare, il fucile scatta in rapida sequenza dodici fotografie istantanee su una lastra negativa circolare collocata dietro l'otturatore. Si ottiene così una sequenza di immagini del movimento del soggetto su cui il fucile è stato puntato.
meccanismo del fucile fotografico
Infatti l'oggetto degli studi scientifici di Marey fu per tutta la vita proprio quello del movimento degli animali e dei loro organi.
Prima di decidersi ad utilizzare la fotografia, Marey utilizzò a lungo un metodo grafico, inventando e costruendo una serie di strumenti che misuravano e tracciavano, per l'appunto, graficamente i movimenti fisiologici degli organismi viventi e dei loro organi.

Machine à mesurer le vol d’un oiseau, Étienne-Jules Marey
Macchina inventata da Marey per misurare graficamente il volo degli uccelli

I risultati di questa prima fase degli studi di Marey, quella per così dire 'grafica', vennero pubblicati nell'opera La Machine animale (1873) che ebbe una vasta eco internazionale.
L'opera di Marey influenzò e ispirò Muybridge e il suo finanziatore Leland Stanford a effettuare, nella fattoria di Palo Alto di proprietà di Stanford, le famose riprese fotografiche sul movimento animale. E, a loro volta, i risultati del lavoro di Muybridge indussero Marey ad abbandonare il metodo grafico e a decidersi ad utilizzare la fotografia per i suoi studi.

lastra fotografica per il fucile di Marey

lastra fotografica per il fucile di Marey

Marey, pur apprezzando molto il lavoro di Muybridge, con cui ebbe anche uno scambio di corrispondenza, riteneva più corretto che le riprese del movimento venissero effettuate da un unico punto di vista e non da una batteria di distinte macchine fotografiche. E si arrivò così alla realizzazione del fucile fotografico di cui parlavamo prima e che può essere considerato una vera e propria, anche se primordiale, macchina da presa.

Chronophotography_Machine

apparato fotografico utilizzato da Marey per le cronofotografie

Comunque Marey non fu soddisfatto delle 'riprese' effettuate a Posillipo col suo fucile, perché troppo imprecise per i suoi studi scientifici, e decise quindi di esplorare altre possibilità.
Nell'estate del 1882, nella sua nuova Station Physiologique, e col prezioso aiuto del suo assistente Georges Demenÿ, Marey realizzò una nuova grande invenzione: la cronofotografia.
Si trattava di un complicato apparato fotografico che permetteva di riunire in una sola lastra sensibile una sequenza di immagini successive. L'obiettivo era quello di descrivere e rilevare in un'unica immagine tutte le fasi di un movimento.


Se osservando le cronofotografie di Marey, a qualcuno venissero in mente le opere artistiche delle Avanguardie storiche del '900, e in particolare i Futuristi italiani, va detto che questa associazione di idee è molto pertinente. Le ricerche sul dinamismo dell'immagine dei Futuristi furono molto influenzate dalla cronofotografia di Marey. Giacomo Balla, caposcuola del Futurismo, conosceva l'opera dello scienziato francese e la citò, con molto umorismo, in un suo quadro famoso: Dinamismo di un cane al guinzaglio, 1912.


Ma nelle opere Futuriste si possono trovare un'infinità di altri riferimenti a Marey, questi sotto sono solo degli esempi:
ancora Balla, Volo di rondini, 1913.

Luigi Russolo: La Rivolta, 1913.

Nel 1890, l'arrivo sul mercato delle prime pellicole sensibili di celluloide ispirarono a Marey una nuova fase di studi: la cronofotogafia a pellicola di celluloide mobile. Marey, sempre con l'assistenza di Demenÿ, inventò e realizzò vari modelli di macchine da presa e brevettò quindi la macchina 'fotocronografica' a pellicola. Con questo apparato realizzò i primi film su pellicola trasparente.
La pellicola utilizzata da Marey non era ancora quella perforata che utilizzeranno pochi anni dopo Edison e i fratelli Lumière. Questo era un grave handicap se si voleva proiettare questi film, perché era molto difficile ottenere la necessaria stabilità dell'immagine proiettata. Marey dapprima cercò di ovviare al problema ritagliando le immagini per inserirle in uno zootropio. In seguito cercò di realizzare un apparato di proiezione soddisfacente, ma probabilmente quest'ultimo stadio della sua ricerca rimase un'incompiuta.
Comunque, noi oggi i film di Marey li possiamo visionare su Youtube. L'atletico signore coi baffi che compare in questi brevissimi filmati è il suo assistente Demenÿ.

D'altro canto, quando negli anni successivi si affermerà rapidamente il nuovo spettacolo delle immagini in movimento (il Cinema), Marey manterrà un atteggiamento di freddo distacco: nel 1899 dichiarò che si aspettava un rapido declino dell'interesse per questo tipo di spettacoli da baraccone. Previsione decisamente sbagliata!
L'ultima fase della vita di studi di Marey fu dedicata allo studio del movimento dell'aria. Realizzò una serie di istantanee dei fili di fumo che venivano prodotti da una macchina creata appositamente. I risultati sembrano avere una valenza artistica interessante, anche se forse non cercata dall'autore.

Marey morì a Parigi nel 1904.

Mi chiamo Paolo Leo e vivo in Sardegna.
Per eventuali contatti: masaccio@tiscali.it